mercoledì 4 giugno 2008

VEGLIA - GIUSEPPE UNGARETTI





Un'intera nottata


buttato vicino


a un compagno


massacrato


con la sua bocca


digrignata


volta al plenilunio


con la congestione


delle sue mani


penetrata


nel mio silenzio


ho scritto


lettere piene d'amore.


Non sono mai stato


tanto


attaccato alla vita.




------------


















I versi di questa poesia descrivono una notte passata dal poeta al fronte accanto al corpo di un compagno ucciso, con il viso sfigurato dal dolore, le mani irrigidite nella morte.La reazione del poeta è una ribellione disperata al destino di morte, un prorompente sentimento di attaccamento alla vita: non solo alla propria vita personale, ma a quella che è un bene comune, un diritto fondamentale di tutti gli uomini."Con le labbra ritratte in modo da mostrare i denti in una sorta di smorfia feroce","Il gonfiore e il colore violaceo delle mani, provocati dalla morte", sono immagini sconvolgenti, penetrate profondamente nell'animo del poeta




Nessun commento: