mercoledì 4 giugno 2008

VEGLIA - GIUSEPPE UNGARETTI





Un'intera nottata


buttato vicino


a un compagno


massacrato


con la sua bocca


digrignata


volta al plenilunio


con la congestione


delle sue mani


penetrata


nel mio silenzio


ho scritto


lettere piene d'amore.


Non sono mai stato


tanto


attaccato alla vita.




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I versi di questa poesia descrivono una notte passata dal poeta al fronte accanto al corpo di un compagno ucciso, con il viso sfigurato dal dolore, le mani irrigidite nella morte.La reazione del poeta è una ribellione disperata al destino di morte, un prorompente sentimento di attaccamento alla vita: non solo alla propria vita personale, ma a quella che è un bene comune, un diritto fondamentale di tutti gli uomini."Con le labbra ritratte in modo da mostrare i denti in una sorta di smorfia feroce","Il gonfiore e il colore violaceo delle mani, provocati dalla morte", sono immagini sconvolgenti, penetrate profondamente nell'animo del poeta




I due gentiluomini di Verona - William Shakespeare



What light is light, if Silvia be not seen?
What joy is joy, if Silvia be not by?
Unless it be to think that she is by
And feed upon the shadow of perfection
Except I be by Silvia in the night,
There is no music in the nightingale;
Unless I look on Silvia in the day,
There is no day for me to look upon;
She is my essence, and I leave to be,
If I be not by her fair influence
Foster'd, illumined, cherish'd, kept alive.
I fly not death, to fly his deadly doom:
Tarry I here, I but attend on death:
But, fly I hence, I fly away from life.



Ecco il testo tradotto:

Qual luce è luce ,se Silvia io non vedo?
Qual gioia è gioia se Silvia non ho accanto?
a men di immaginarla a me vicina
e far mia una parvenza di perfezione.
Se nella notte mi trovo accanto a Silvia
Non sento piu' nemmeno l'usignolo.
A men di contemplar Silvia di giorno
Non c'è piu' giorno ch'io voglia contemplare.
Non vivo piu' se lei -mia essenza-
Mi toglie la benigna sua influenza che
Mi da vita,cibo,luce e affetto.
Non evito la morte ,se sfuggo a tal verdetto:
Se qui' mi attardo, corteggio certa morte,
Ma dalla vita fuggo ,se fuggo dalla corte.